Roma é indissolibilmente legata alle sue Chiese e alle sue Fontane barocche: é proprio nella cittá eterna che il barocco trova la sua apoteosi e il suo apice di irraggiamento verso l’Italia e l’Europa. Dalla pittura, alla scultura e all’architettura qui si sono formati e hanno operato alcuni fra i piú grandi artisti del Barocco, da Bernini a Borromini, dai Caravaggio a Guido Reni, solo per citare alcuni dei sommi.
Abbiamo ideato alcuni itinerari, tematici, filologici, altri piú generali e turistici, ma sempre di altissimo livello, per scoprire e rivivere l’arte barocca, con i suoi capricci, i suoi sfarzi, i suoi eccessi, ma anche la sua ricercata sensualitá e bellezza.
Passeggiata nel cuore della Roma barocca: l’itinerario avrà inizio dalla celeberrima Fontana di Trevi, mostra monumentale dell’acquedotto vergine; attraverso la Galleria Colonna di recente restaurata e riaperta al pubblico, giungeremo a Piazza Colonna che deve il nome alla Colonna Antoniniana, e di li a Piazza Montecitorio, dove l’omonimo edificio barocco è oggi sede del Parlamento italiano ; a seguire Piazza Sant’Ignazio, suggestivo esempio di urbanistica ed architettura rococò e l’omonima chiesa gesuita con la celebre cupola illusionistica di Andrea Pozzo e Piazza di Pietra con gli imponenti resti del tempio di Adriano. Entreremo nel Pantheon, tempio romano dedicato a tutte le divinità pagane poi convertito in chiesa, con la sua magnifica cupola emisferica in cemento. Dirigendoci verso San Luigi dei Francesi, dove si incontrano le celebri tele del Caravaggio, ammireremo la rivoluzionaria cupola di Sant’Ivo alla Sapienza, celeberrima opera del Borromini. Termineremo con Piazza Navona, vero compendio del barocco romano, dominata dalla fontana dei Quattro Fiumi realizzata da Gian Lorenzo Bernini per il papa Innocenzo X Pamphilji.
Non ci sono Biglietti di Ingresso.
Questi itinerari sono disponibili su richiesta di singoli e gruppi, per chi volesse unirsi a un gruppo già costituito è possibile consultare il calendario dei prossimi eventi.
Il complesso della chiesa e degli oratori dedicati a S.Gregorio Magno sorge sul luogo della prima abitazione e del primo monastero da questi istituito nel VI secolo. La chiesa, di fondazione medievale, deve il suo aspetto attuale alla ristrutturazione barocca voluta agli inizi del Seicento dal cardinale Scipione Borghese; nello stesso periodo vengono costruiti per volontà del cardinale Cesare Baronio i tre oratori di S.Silvia, S.Barbara e S.Andrea, principale motivo d’interesse della visita per i pregevoli cicli di affreschi di artisti quali Domenichino, Guido Reni e Giovanni Lanfranco.
La rivoluzione pittorica di Michelangelo Merisi detto Caravaggio attraverso le tele nelle chiese di Roma: cominceremo con la cappella Contarelli in S. Luigi de’ Francesi,dove il ciclo con le Storie di S.Matteo rappresenta il momento più compiuto della sua produzione, quello in cui l’uso drammatico e violento della luce e delle ombre raggiunge il suo vertice più alto. Nella Madonna di Loreto in S. Agostino l’artista porta alle estreme conseguenze la rappresentazione realistica della realtà quotidiana arrivando a dipingere la Vergine Maria e i pellegrini come dei personaggi del popolo e venne per questo da molti aspramente criticato. Infine la cappella Cerasi in S.Maria del Popolo: nelle due tele con i Santi Pietro e Paolo la storia sacra diviene un dramma intensamente umano, e l’artista esprime al meglio la sua poetica della vera religiosità come prerogativa delle classi più umili.
“Di bella presenza, cortese e benigno, rende ciascuno soddisfatto almeno di belle parole”, così l’Ambasciatore veneziano a Roma descrive la personalità del cardinale Scipione Borghese, il ricco e potente nipote di papa Paolo V, che sacrificherà ogni ambizione di governo prefendo dedicarsi al collezionismo di opere d’arte antiche e moderne. Avremo modo di visitare una delle più ricche collezioni private giunte sino a noi, nella magnifica cornice del palazzo per la quale venne creata all’inizio del ‘600. Il cardinale Borghese giunse addirittura a far trafugare nottetempo la “Deposizione” della Cappella Baglioni in Perugia, opera di Raffaello, inoltre divenne grande estimatore del genio incompreso di Caravaggio ed entrò in possesso di molte opere rifiutate da altri committenti, come la Madonna dei Palafrenieri. La fama del Bernini cominciò a diffondersi proprio grazie alle celebri sculture realizzate dall’artista poco più che ventenne per il Cardinale: L’“Apollo e Dafne”, il “David”, il “Ratto di Proserpina”, per citarne alcune.
L’itinerario avrà da piazza Barberini dove Bernini realizzò la celebre fontana del Tritone, nell’ambito dei complessivi lavori di sistemazione di Palazzo Barberini e della zona limitrofa voluti dal papa Urbano VIII Barberini. Proseguiremo con la visita di S. Carlo alle quattro fontane, piccolo capolavoro dell’architettura barocca realizzato da Francesco Borromini. Concluderemo con la visita della chiesa di S. Andrea al Quirinale il cui interno a pianta ellittica è scenograficamente decorato con marmi policromi stucchi e dorature.
La facciata di Palazzo di Propaganda Fide, opera di Borromini, è caratterizzata da un’alternanza di elementi concavi e convessi è uno dei più interessanti esempi dell’architettura barocca di Roma. Proseguiremo con la chiesa di S. Andrea delle Fratte dove Borromini costruì lo stupendo campanile a due ordini e la cupola rinforzata da contrafforti diagonali che fanno assumere all’architettura l’immagine della Croce di Sant’Andrea. La cupola a spirale della chiesa di S. Ivo alla Sapienza e la Chiesa di S. Agnese in Agone a Piazza Navona, realizzata da Borromini per la famiglia Pamphili, sono esempi ben noti dell’estro dell’artista. Continueremo poi alla volta della Chiesa di Santa Maria in Vallicella, dove potremo osservare la facciata prospettica dell’Oratorio dei Filippini ad essa contigua. Il percorso terminerà all’interno della Chiesa di San Giovanni de’ Fiorentini dove si trova l’ultima opera di Borromini, in parte compiuta da altri artisti, la Cappella Falconieri.
Il Collegio Romano, la Chiesa del Gesù, gli appartamenti di S. Ignazio*, la Chiesa di S. Ignazio
L’itinerario alla scoperta delle più emblematiche testimonianze monumentali della Roma della Controriforma, ovvero le chiese dei nuovi ordini religiosi sorti dopo il Concilio di Trento, comincia dalla Chiesa del Gesù. Ammireremo la facciata rinascimentale di G.della Porta e, all’interno, la volta coi celebri affreschi del Baciccia, massima espressione del barocco romano, gli altari dorati e i marmi preziosi, simbolo dell’importanza sempre maggiore assunta dall’ordine dei Gesuiti fra Cinque e Seicento
S. Andrea della Valle e S. Maria in Vallicella
Proseguiremo con Sant’Andrea della Valle, chiesa dei Padri Teatini la cui cupola, su progetto di Carlo Maderno, è famosa per essere la seconda per grandezza dopo quella di S. Pietro; celebre anche il ciclo di affreschi del Lanfranco, primo esempio di decorazione barocca a Roma ispiratasi ai cicli rinascimentali del Correggio a Parma. Infine visiteremo S. Maria in Vallicella, conosciuta come la Chiesa Nuova o chiesa degli Oratoriani di S. Filippo Neri, il cui interno è ricco di capolavori che rappresentano al meglio il passaggio dall’arte tardomanierista tipica di Barocci o del Cavalier d’Arpino, al trionfo barocco espressi dalla pala d’altare di Rubens e dalla volta di Pietro da Cortona.
la cultura settecentesca, il razionalismo, il gusto antiquario, la ricerca dello sfarzo.
Nel secolo dei lumi si afferma l’esigenza di una maggiore razionalità e funzionalità nella distribuzione degli spazi urbani, senza rinunciare al contempo al decorativismo e alla monumentalità dell’architettura barocca. In questo senso vengono promossi i restauri delle più importanti basiliche della cristianità: prima fra tutte quella di Santa Maria Maggiore, che Ferdinando Fuga dota di una nuova facciata realizzata su due ordini, il primo costituito da un portico a cinque aperture, il secondo da una grande loggia che lascia intravedere i mosaici della precedente costruzione medievale. L’architetto fiorentino realizza un insieme di grande effetto scenografico, grazie anche alla balaustrata che si prolunga sui palazzi adiacenti e alla scalinata d’accesso. Gli architetti Gregorini e Passalacqua restaurano invece la facciata di Santa Croce in Gerusalemme, e compiono un’opera che si riallaccia maggiormente all’arte tardo barocca per l’alternanza di spazi concavi e convessi e soprattutto per l’atrio di forma ellittica, di chiara ispirazione borrominiana.
La chiesa di S.Eustachio è nota per la leggenda legata al centurione romano Placido, convertitosi al cristianesimo in seguito alla visione di un cervo con l’immagine del Redentore fra le corna; edificata nel Medioevo sui resti della presunta abitazione del centurione, la chiesa si presenta però nel suo aspetto legato alla ricostruzione settecentesca di Antonio Canevari e Niccolò Salvi, che nella lineare e sobria facciata con portico e un grande timpano triangolare forniscono un esempio della corrente razionalista dell’architettura settecentesca. Altra chiesa di antichissima fondazione è S.Apollinare, fatta costruire da papa Adriano I nel 780 in memoria del santo che aveva accompagnato S. Pietro da Antiochia a Roma; la riedificazione operata da Ferdinando Fuga mira a trovare un equilibrio con la tradizione tardobarocca, evidente nell’articolazione plastica della facciata. Diversamente la chiesa di S. Maria Maddalena: la movimentata facciata di Giuseppe Sardi , ricchissima di decorazioni in stucco e di statue, la navata di forma ellittica e la sacrestia col mobilio dipinto a finto marmo ne fanno l’unico esempio romano del gusto rococò diffuso nell’Europa dell’epoca.
Il palazzo Doria Pamphilj è uno dei più grandiosi esempi di architettura gentilizia del tardobarocco romano. Il complesso di origine cinquecentesca diviene la residenza dei Pamphilj alla metà del Seicento; solo nel secolo successivo viene però edificata la facciata su via del Corso da Gabriele Valvassori, che articola le superfici intorno alle splendide finestre dalla ricca e varia decorazione imperniata sul simbolo araldico della colomba col ramo d’ulivo. All’ interno si conserva la celebre Galleria, uno spazio espositivo rimasto intatto da condizionamenti e mutazioni storiche e tecnologiche. L’unicità dell’allestimento museale nella Galleria Doria Pamphilj risiede nel fatto che una collezione seicentesca sia esposta al pubblico con criteri non moderni ma fedeli al gusto tardobarocco, ovvero seguendo dei principi di natura puramente estetica. Tra gli artisti presenti nel prestigioso allestimento troveremo Filippo Lippi, Tiziano, Il Guercino, Annibale Carracci, e la splendida Maddalena penitente del Caravaggio.
Uno dei più grandi e sontuosi palazzi di Roma ospita la Galleria Colonna, fatta erigere e decorare dalla metà del Seicento dal cardinale Girolamo e inaugurata nel 1703. La prestigiosa raccolta d’arte qui custodita, tra le più importanti collezioni private romane formatesi dopo il Rinascimento, annovera opere di Rubens, Van Dyck, Tintoretto, Veronese, Brill, Rosa e Carracci. Oltre allo splendore dei dipinti, la magnificenza degli ambienti conserva ancora tutta la suggestione di una dimora patrizia di fine Seicento, testimonianza eccezionale del tardo barocco romano.
Nei primi decenni del Settecento vengono compiuti degli interventi urbanistici di ampio respiro che riqualificano alcune delle più celebri piazze romane come un enorme scenario teatrale: Fontana di Trevi assume grazie all’opera di Niccolò Salvi il suo assetto definitivo, che coniuga il gusto scenografico di ispirazione berniniana presente nella vasca a scogliera adorna di statue con la più severa ed elegante architettura del palazzo sullo sfondo. Ci sposteremo poi a piazza di Spagna, dove Francesco De Sanctis colma il dislivello fra la chiesa di Trinità dei Monti e lo slargo sottostante con la fontana della Barcaccia realizzando la celebre scalinata, che nel delicato andamento curvilineo delle gradinate che si snodano verso la piazza diviene l’emblema del gusto settecentesco per la modulazione del paesaggio urbano come una spettacolare quinta teatrale. La stessa concezione architettonica è presente a piazza S.Ignazio, applicata però in questo caso da Filippo Raguzzini a semplici case di abitazione civile: gli spigoli smussati e le facciate incurvate riqualificano la modesta piazzetta antistante la chiesa gesuita trasformandola in un vero gioiello di stile rococò.
“Coltivare il piacere dei sensi è stata per tutta la vita la mia principale occupazione, e non ne ho mai avuta altra più importante. Sentendomi nato per l’altro sesso, l’ho sempre amato e mi sono fatto amare per quanto possibile.” Giacomo Casanova attraverso la sua stessa voce confessa al pubblico le sue avventure e disavventure romane. Nella Roma del settecento, al tempo del Papa Re, dei gesuiti, dei cardinali e delle potenti cortigiane, sorrideremo delle bravate e delle conquiste del Casanova giovane e meno giovane, ma anche, inaspettatamente, commuovendoci insieme a lui per le pene d’amore dei personaggi da lui descritti.
Itinerario: Piazza del Popolo – Via del Corso – Piazza di Spagna – Piazza del Quirinale – Piazza della Minerva
“Io sono finalmente nella capitale del mondo. Se avessi visitato Roma quindici anni fa, in compagnia e guidato da un uomo intelligente, l’avrei anche allora apprezzata molto. Ma dovendo essere solo e dovendo guardare e giudicare tutto con i miei solo occhi, è bene che questa felicità mi sia stata concessa solo ora”. Così scrisse Goethe del suo Grand Tour a Roma, e insieme alle sue memorie e a quelle di John Keats e Percy Shelley, di Charles Dickens e Mark Twain, di Leopardi e Mendelsson ripercorreremo i luoghi meravigliosi che hanno affascinato alcuni dei più grandi artisti di tutti i tempi, da Piazza del Popolo, a Piazza di Spagna terminando sulla Terrazza del Pincio.
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